Havelock Ellis e la psicologia del sesso

Abstract

Nel 1897 Henry Havelock Ellis pubblicò Sexual Inversion, la prima monografia inglese sull’omosessualità. Gli ci vollero cinque anni per raccogliere tutti i dati e le casistiche; ci vollero anche due anni di collaborazione con un letterato, John Addington Symonds, e l’aiuto di vari scrittori medici americani e continentali, oltre ai suoi amici personali.1 Lo scopo di Ellis nel pubblicare il suo studio sul comportamento omosessuale era quello di dimostrare che i desideri dello stesso sesso erano solo un’espressione “naturale” dell’istinto sessuale: egli propose che l’omosessualità fosse una manifestazione biologica comune sia negli esseri umani che negli animali. Usò anche esempi da studi antropologici e storici per dimostrare che l’omosessualità era presente in una vasta gamma di culture diverse. La proposta radicale di Sexual Inversion poggiava sulle implicazioni più ampie del libro: se l’inversione sessuale non era né un peccato né una malattia, ne seguiva che la differenza tra eterosessualità e omosessualità era semplicemente nella scelta dell’oggetto del desiderio. La sua argomentazione che l’omosessualità dovrebbe essere trattata come un fenomeno naturale, non soggetto a vincoli religiosi o legali, significava che Sexual Inversion era contrapposta alla morale del suo tempo. Promuoveva la tolleranza sessuale, proponendo che gli individui avevano il diritto di seguire le loro inclinazioni e desideri sessuali.

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