Human performance technology

Il campo dell’HPT, indicato anche come Performance Improvement, è emerso dai campi della tecnologia educativa e della tecnologia dell’istruzione negli anni ’50 e ’60. Nel periodo post-bellico, l’applicazione del modello Instructional Systems Design (ISD) non restituiva costantemente i miglioramenti desiderati alle prestazioni organizzative. Questo ha portato all’emergere dell’HPT come un campo separato dall’ISD tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, quando la National Society for Programmed Instruction fu rinominata National Society for Performance and Instruction (NSPI) e poi di nuovo nella International Society for Performance Improvement (ISPI) nel 1995. (Chyung, 2008) L’HPT si è evoluta come un approccio sistemico e sistematico per affrontare tipi complessi di problemi di performance e per assistere nella corretta diagnosi e implementazione di soluzioni per colmare i divari di performance tra gli individui.

Le origini dell’HPT possono essere fatte risalire principalmente al lavoro di Thomas Gilbert, Geary Rummler, Karen Brethower, Roger Kaufman, Bob Mager, Donald Tosti, Lloyd Homme e Joe Harless. Loro (Gilbert e Rummler in particolare) sono stati i pionieri del campo. Qualsiasi indagine seria delle prime e successive citazioni del lavoro di Gilbert e Rummler rivelerà i successivi leader accademici e professionali nel campo.

Un fattore importante nell’ascesa alla ribalta di ciò che sarebbe diventato HPT fu la pubblicazione di Analyzing Performance Problems nel 1970 di Robert F. Mager e Peter Pipe. Il successo del loro libro, sottotitolato “You Really Oughta Wanna”, servì ad attirare l’attenzione ed espandere la consapevolezza dei molti fattori che influenzano la performance umana oltre alla conoscenza e alle abilità dell’esecutore. La sezione Further Reading dell’edizione del 1970 del loro libro cita anche un articolo seminale di Karen S. Brethower: “Maintenance Systems: The Neglected Half of Behavior Change”, che contiene una prima versione di un algoritmo di analisi delle carenze di performance sviluppato da Geary Rummler, allora all’Università del Michigan. Rummler, insieme a Tom Gilbert, avrebbe fondato Praxis Corporation, un’azienda focalizzata sul miglioramento delle prestazioni. Più tardi, Rummler avrebbe unito le forze con Alan Brache e i due avrebbero scritto Improving Performance, con una chiara ed estesa attenzione al processo e alla performance organizzativa. In una vena correlata, Joe Harless era al lavoro per sviluppare e raffinare il proprio approccio per espandere e raffinare il modo in cui i problemi di performance umana venivano affrontati. Nel 1970, lo stesso anno in cui Mager & Pipe pubblicò il suo libro di riferimento, Harless, con l’assistenza del suo socio e un altro notevole nel campo, Claude Lineberry, pubblicò An Ounce of Analysis (Is Worth A Pound of Objectives). Questo fu l’inizio di ciò che divenne noto come “Front-End Analysis (FEA)”.”

I professionisti dell’HPT lavorano in molti contesti di performance diversi, come le aziende, le istituzioni educative e i militari (Bolin, 2007).

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