Altre Newsletters
La Donazione di Costantino fu un documento di grande importanza nel Medio Evo. Fu usato dalla Chiesa per sostenere la sua pretesa di dominio supremo anche sui poteri terreni. Si suppone che sia stato dato dall’imperatore Costantino a Papa Silvestro I nel IV secolo, quando Costantino trasferì la sua capitale a Costantinopoli, concedendo al papa (quindi alla Chiesa romana) il dominio su tutta l’Italia, così come su Gerusalemme, Costantinopoli e Alessandria. Sosteneva inoltre che Costantino aveva conferito al papato il controllo supremo su tutto il clero e, più significativamente, una grande quantità di potere politico (anche se Silvestro aveva, apparentemente, umilmente rifiutato di accettare da Costantino la corona imperiale!).
Per secoli la Donazione fu accettata da tutti, dando ai papi grande peso politico. Tuttavia, nel XV secolo fu dimostrato da Nicola di Cusa, un cardinale e studioso tedesco, che si trattava di un falso.
A quanto pare era stato falsificato durante l’impero franco nell’VIII o IX secolo. In quel periodo il papato era in costante lotta per il controllo con i potenti governanti carolingi (come il Sacro Romano Imperatore Carlo Magno). La Chiesa di Roma, vedendo il suo potere minacciato, concepì l’idea, e produsse il documento che venne conosciuto come La Donazione.
I valdesi (ignari che il documento fosse un falso) consideravano la presunta accettazione di Silvestro del potere politico mondano come una negazione dell’umiltà e della povertà fondamentali per i seguaci obbedienti di Cristo e degli Apostoli. Credevano che dal IV secolo in poi, la Chiesa fosse scesa a compromessi con il mondo, e quindi avesse rinnegato Cristo. E il potere e il lusso che vedevano nella Chiesa sembravano sostenere la loro affermazione.
Per continuare a leggere, abbonati ora. Gli abbonati hanno accesso digitale completo.