Lord Kelvin ha scritto di questo integrale: “Un matematico è uno a cui ciò è ovvio come lo è per te che due volte due fa quattro.”
Godetevi 😉
OK, quindi presumo che tu conosca un po’ di integrazione e differenziazione di base. Quanto segue aggiungerà un po’ di intuizione ai trucchi intelligenti che verranno dopo. Non preoccupatevi se alcune cose sono un po’ sconcertanti, cercate solo di capire cosa sta succedendo.
La strategia qui sarà quella di fare una sostituzione intelligente. Ma faremo una sostituzione in due variabili. Potete visualizzare il problema attuale come il calcolo dell’area sotto una curva
Ma mostreremo che il problema può essere trasformato nel calcolo di un volume.
Per calcolare il volume, usiamo una formula di cambio di variabile leggermente diversa da quella usata nei normali integrali. Useremo le coordinate polari. Questo esprime le coordinate x e y in termini del loro raggio e del loro angolo. Geogebra ha un bel modo interattivo di vederlo qui
Poi useremo la formula magica del cambio di base per le coordinate polari.
Quando calcoliamo l’area sotto la curva, abbiamo l’elemento ‘dx’ che rappresenta una piccola distanza lungo l’asse x. Quando calcoliamo un volume, abbiamo dx dy, che è come un piccolo rettangolo con lato di lunghezza dx e dy. Usiamo poi queste basi per creare una serie di caselle che stimano il volume. Questo è più facile da vedere con la visualizzazione qui sotto. L’integrale è il limite di queste approssimazioni.
Quando, invece, usiamo il sistema di coordinate polari, abbiamo un elemento di area leggermente diverso sotto. Sotto, dA è l’elemento d’area. Con piccoli cambiamenti nell’angolo e nel raggio, questo elemento d’area può essere approssimato sempre meglio da un rettangolo con lato di lunghezza dr e r*dtheta rispettivamente. Se siete a vostro agio con un po’ di geometria, per piccoli theta sin(theta) è approssimato molto bene da theta e potete quindi dimostrare il risultato seguente.
Risolvere l’integrale
Prima di tutto diamo un nome al nostro integrale. Lo chiamiamo I.
Nota che x è solo una ‘variabile fittizia’. L’area esiste indipendentemente dal nome della variabile che usiamo. Quindi, possiamo anche scrivere le seguenti due equazioni