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Un eroe, un hoagie, un grinder, un sub
Negli anni, ho usato i playoff della NFL come scusa per trasformare il mio appartamento in un negozio di eroi italiani.
Corro a un vicino mercato italiano per la carne – tondi di mortadella macchiati di pistacchio, dischi di coppa dalle scaglie di grasso, fogli di prosciutto cotto tagliati sottili (prosciutto cotto; il costoso prosciutto di Parma è troppo gommoso per i panini, IMHO), e forse una salsiccia secca finocchiona per un po’ di morso all’aglio.
Poi mi dirigo verso il mio negozio di alimentari locale per le cose di base. Per prima cosa, un po’ di quei semplici panini di plastica, morbidi al centro e un po’ crepati all’esterno.
Iceberg, che taglio a nastri sottili, o quello che noi di BA chiamiamo shrettuce.
Una cipolla rossa che affetto sottilissima su una mandolina e poi la faccio sottaceto veloce con un po’ di aceto di vino di riso, un pizzico di sale e zucchero e una spruzzata d’acqua.
E poi metto su bottega e invito chiunque sia nei paraggi.
Più l’ho fatto, più ho imparato. Quando ho iniziato ad assemblare eroi fatti in casa, ho impilato delicatamente le carni e i condimenti come un mazzo di carte. E, non fraintendetemi, era gustoso. Permetteva ai nastri di carne e ai coriandoli di shrettuce di respirare un po’.
Ma un lettore preoccupato e sub-ossessionato mi ha DMed dopo aver visto un video di me che facevo questi eroi. Mi ha fatto notare che il modo corretto di fare un eroe italiano era di impiegare quello che chiamerò il metodo del ferro di cavallo.
Prima di tutto, tagliate il rotolo, ma non fino in fondo, in modo che sia piatto. Poi si dispongono le varie carni tagliate sottili come se si stesse piastrellando un pavimento. Poi arriva il provolone tagliato altrettanto sottilmente, a strati con le carni. (Anche se, come uno dei miei follower di Instagram ha fatto notare, dovrei mettere il formaggio all’esterno in modo che non si ammucchi nel mezzo). Si ammucchia la shrettuce e le cipolle tagliate a rondelle e le si condisce con un po’ di olio e aceto di vino rosso (non siate avari), e le si colpisce con una scossa o due di origano secco.
Poi si ripiega il tutto su se stesso in modo da creare una forma a ferro di cavallo, gli elementi di fissaggio all’interno in modo che non rendano il pane molliccio, le carni all’esterno in modo da non formare una palla densa all’interno. E, oh sì, mi piace una chiazza di maionese con del peperoncino calabrese o dei peperoni sottaceto tritati su entrambi i lati del panino. Lo so, lo so – mayo.
Ogni volta che faccio gli eroi, risultano diversi. A volte ho la sensazione che avrei dovuto spruzzarli con più aceto. A volte ottengo il giusto rapporto carne-pane; a volte mi appoggio troppo al carboidrato.
Comunque vengano fuori, sono inevitabilmente in qualche modo deliziosi. E, come tocco finale, avvolgo ognuno di essi in carta cerata o pergamena prima di affettarlo e consegnarlo a uno dei miei “clienti”. È un passo per lo più inutile, ma rende i panini bellissimi. E, davvero, cosa c’è di meglio di un bell’eroe italiano?
Prendi la ricetta:
Party-Ready Italian Heros