L’immunofenotipizzazione è una tecnica usata per studiare le proteine espresse dalle cellule. Questa tecnica è comunemente usata nella ricerca scientifica di base e nella diagnostica di laboratorio. Questo può essere fatto su sezioni di tessuto (tessuto fresco o fissato), sospensione cellulare, ecc. Un esempio è la rilevazione del marcatore tumorale, come nella diagnosi della leucemia. Si tratta di etichettare i globuli bianchi con anticorpi diretti contro le proteine di superficie della loro membrana. Scegliendo gli anticorpi appropriati, la differenziazione delle cellule leucemiche può essere determinata con precisione. Le cellule etichettate vengono elaborate in un citometro a flusso, uno strumento basato sul laser in grado di analizzare migliaia di cellule al secondo. L’intera procedura può essere eseguita su cellule del sangue, del midollo osseo o del liquido spinale nel giro di poche ore.
Un esempio di informazioni fornite attraverso l’immunofenotipizzazione: “Il rapporto di immunofenotipizzazione citometrica a flusso ha indicato che le cellule maligne erano positive per CD19, CD10, dimCD20, CD45, HLA-DR, e la catena leggera di immunoglobuline λ. Non c’era coespressione di CD5 o CD23 da parte della popolazione di cellule B monoclonali.”
L’immunofenotipizzazione è un test di citometria a flusso molto comune in cui anticorpi coniugati con fluorofori sono usati come sonde per colorare le cellule bersaglio con alta avidità e affinità. Questa tecnica permette una rapida e facile fenotipizzazione di ogni linea cellulare in un campione eterogeneo in base alla presenza o assenza di una combinazione di proteine. Così, la visibilità aumenta in campioni complessi.