Immunocitochimica

L’immunocitochimica differisce dall’immunoistochimica in quanto la prima viene eseguita su campioni di cellule intatte che hanno la maggior parte, se non tutte, della loro matrice extracellulare circostante rimossa. Questo include singole cellule che sono state isolate da un blocco di tessuto solido, cellule cresciute all’interno di una cultura, cellule depositate dalla sospensione, o cellule prese da uno striscio. Al contrario, i campioni immunoistochimici sono sezioni di tessuto biologico, dove ogni cellula è circondata dall’architettura del tessuto e da altre cellule che si trovano normalmente nel tessuto intatto.L’immunocitochimica è una tecnica utilizzata per valutare la presenza di una specifica proteina o antigene nelle cellule (cellule coltivate, sospensioni cellulari) attraverso l’uso di un anticorpo specifico, che si lega ad esso, permettendo così la visualizzazione e l’esame al microscopio. È uno strumento prezioso per la determinazione del contenuto cellulare di singole cellule. I campioni che possono essere analizzati includono strisci di sangue, aspirati, tamponi, cellule coltivate e sospensioni cellulari.

Ci sono molti modi per preparare campioni di cellule per l’analisi immunocitochimica. Ogni metodo ha i suoi punti di forza e le sue caratteristiche uniche, quindi il metodo giusto può essere scelto per il campione e il risultato desiderato.

Le cellule da colorare possono essere attaccate a un supporto solido per consentire una facile manipolazione nelle procedure successive. Questo può essere ottenuto con diversi metodi: le cellule aderenti possono essere coltivate su vetrini da microscopio, coprioggetti, o un supporto plastico otticamente adatto. Le cellule in sospensione possono essere centrifugate su vetrini (cytospin), legate a un supporto solido usando leganti chimici, o in alcuni casi manipolate in sospensione.

Sospensioni cellulari concentrate che esistono in un mezzo a bassa viscosità sono buoni candidati per la preparazione dello striscio. Sospensioni cellulari diluite che esistono in un mezzo diluito sono più adatte per la preparazione di citospine attraverso la citocentrifugazione. Le sospensioni cellulari che esistono in un mezzo ad alta viscosità, sono più adatte ad essere testate come preparazioni di tamponi. La costante tra questi preparati è che l’intera cellula è presente sulla superficie del vetrino. Affinché qualsiasi reazione intercellulare abbia luogo, l’immunoglobulina deve prima attraversare la membrana cellulare che è intatta in queste preparazioni. Le reazioni che avvengono nel nucleo possono essere più difficili, e i fluidi extracellulari possono creare ostacoli unici nell’esecuzione dell’immunocitochimica. In questa situazione, diventa necessario permeabilizzare le cellule usando un detergente (Triton X-100 o Tween-20) o scegliendo fissatori organici (acetone, metanolo o etanolo).

Gli anticorpi sono uno strumento importante per dimostrare sia la presenza che la localizzazione subcellulare di un antigene. La colorazione cellulare è una tecnica molto versatile e, se l’antigene è altamente localizzato, può rilevare anche solo un migliaio di molecole di antigene in una cellula. In alcune circostanze, la colorazione cellulare può anche essere utilizzata per determinare la concentrazione approssimativa di un antigene, specialmente da un analizzatore di immagini.

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