Heinrich Harrer è nato il 6 luglio 1912 a Hüttenberg, in Austria, vicino alle Alpi, ed è cresciuto facendo alpinismo e sci. Figlio di un postino, si è laureato in geografia ed educazione fisica all’università di Graz. Ha vinto un posto nella squadra olimpica austriaca di sci nel 1936, e l’anno successivo ha vinto la gara di discesa nel campionato mondiale degli studenti.
Dopo aver scalato l’Eiger con tre compagni, si è unito a una spedizione per scalare il Nanga Parbat, una cima di 26.600 piedi in quello che ora è il Pakistan. Quando iniziò la seconda guerra mondiale, gli inglesi li catturarono e li confinarono, come tedeschi e austriaci, in un campo di prigionia.
Mentre era in cattività, lui e sua moglie divorziarono. Il signor Harrer è sopravvissuto al loro figlio, Peter, così come la sua terza moglie, la ex Katharina Haarhaus.
Il signor Harrer è fuggito dal campo dopo diversi tentativi. Lui, un compagno e uno yak impiegarono 20 mesi per raggiungere il Tibet. Era l’unica via di fuga, che sarebbe stata impossibile per tutti tranne che per gli alpinisti addestrati.
Arrivarono a Lhasa il 15 gennaio 1946, e si accamparono nel cortile di un ricco cittadino che li accolse. Evitarono un altro ordine di andarsene rendendosi utili; il signor Harrer lavorò come giardiniere, il suo amico come ingegnere.
Il Dalai Lama, allora un dio re di 10 anni, guardò giù dal suo palazzo e osservò il signor Harrer insegnare il pattinaggio su ghiaccio ai tibetani, che chiamavano il nuovo sport “camminare sui coltelli”. Il signor Harrer divenne presto un impiegato del governo con responsabilità che includevano la traduzione di notizie straniere e la direzione di un progetto di controllo delle inondazioni. Riceveva uno stipendio, una casa, una stalla e diversi servitori.
Il signor Harrer divenne il tutore del Dalai Lama quando aveva 37 anni e il suo allievo 14, insegnandogli argomenti che vanno dalla politica sovietica a come funziona un motore a reazione. Il giovane era uno studente entusiasta: Il signor Harrer scrisse nel suo libro che quando gli assegnava 10 frasi da tradurre, lui ne faceva abitualmente 20. I due discutevano incessantemente di buddismo e scienza occidentale.