Fellow Citizen (1995)

Nel luglio 1983, i legislatori di Teheran decisero di chiudere una sezione della capitale al traffico regolare. Solo gli automobilisti con permessi speciali potevano attraversare i blocchi stradali istituiti in vari incroci che portavano alla zona limitata.
Bene, l’Iran non è la Germania. Rispettare la legge? Solo se non puoi cavartela invocando il tuo diritto a una deroga ai poliziotti del traffico. Solo questa volta, per favore. Non lo farò domani.
Kiarostami si è installato in uno di quegli incroci e ha filmato l’interazione di un poliziotto con i molti automobilisti che cercano di entrare nella zona vietata. I risultati sono prevedibili. Automobilisti senza permesso che cercano ogni tipo di scusa per passare. La presenza di un ospedale a un isolato di distanza all’interno della zona giustifica una varietà di scuse mediche. Il povero poliziotto sembra sopraffatto e per esasperazione lascia passare molti in violazione della legge. I recidivi vengono riconosciuti, confrontati con la promessa di ieri di non riprovarci, e siamo di nuovo al punto di partenza. Vai avanti mio concittadino, infrangi la legge e buona giornata.
Il problema di questo film è che va avanti per troppo tempo. Le scuse perché ripetitive. Si continua ad aspettare qualche variazione tematica umoristica, ma non si sviluppa nulla di fresco.

Si può dire che il film è un po’ troppo lungo.

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