Tecnicamente parlando, il politeismo è la credenza in molti dei, nessuno dei quali partecipa dell’essenza divina di nessuno degli altri. Quindi, tecnicamente, gli indù non sono politeisti perché la maggior parte degli indù sono nondualisti e credono che tutti gli dei e le dee siano manifestazioni/incarnazioni dell’unico Brahman/Bhagvan finale. L’altro criterio per il politeismo è che queste divinità separate e autonome hanno tutte lo stesso status l’una dell’altra e sono venerate simultaneamente. Tuttavia, gli indù raramente adorano tutti gli dei e le dee simultaneamente; invece, gli indù generalmente adorano solo un Dio/Dea come superiore agli altri (anche se, in teoria, sono tutti ugualmente Brahman). Pertanto, l’Induismo non è politeista.
Tuttavia, anche chiamare l’Induismo monoteismo sarebbe, nella maggior parte dei casi, errato. Invece, ci sono diversi modi in cui si può classificare l’Induismo (come ci sono diversi tipi di Induismo). Alcune tradizioni dell’Induismo possono essere chiamate:
1. Monolatrismo, un sistema religioso in cui si riconoscono molti dei (anche se nell’Induismo, questi non sono di essenze diverse) ma si adora solo uno di loro.
2. Kathenotheism, un sistema in cui si riconoscono molti dei ma si adora solo uno di loro alla volta.
3. Panentheism, un sistema in cui si crede che la Divinità/Dio sia sia trascendente che immanente nel mondo. Questo è un monoteismo non dualistico.
Infine, molti indù si classificherebbero come aderenti a
4. Monismo, un sistema in cui si crede che la Realtà Ultima sia l’essenza non personificata sottostante (o comprendente) tutta la vita. I monisti indù, quindi, sosterrebbero che gli dei e le dee indù hanno solo una realtà provvisoria e sono, in definitiva, illusori/non reali.
Quindi, mentre ci sono molti diversi tipi di induismo (e quindi molti diversi tipi di “ismi” con cui queste diverse tradizioni possono essere etichettate), nessuno di essi è tecnicamente politeista.