Facebook, che possiede anche Instagram e WhatsApp, ha lottato per anni per tenere fuori dalle sue piattaforme la disinformazione, i discorsi di odio e i contenuti estremisti. Le leggi proposte, che devono ancora essere approvate dal Parlamento europeo prima di essere approvate, sono state accolte con favore da altre aziende tecnologiche come Spotify, che ha presentato una causa antitrust contro Apple nel marzo 2019, dicendo che Apple Music ha un “vantaggio sleale” sui rivali.
“La DMA è un passo significativo verso una maggiore innovazione e concorrenza a condizioni eque nel mercato europeo”, ha detto Horacio Gutierrez, responsabile degli affari globali e chief legal officer di Spotify. “C’è ora un consenso globale sul fatto che le grandi piattaforme gatekeeper stanno sfruttando il loro potere in modi che rallentano l’innovazione e danneggiano i consumatori, e che la regolamentazione è necessaria per evitare danni prima che diventino irreparabili.”
TikTok, che è stato anche criticato per ospitare contenuti discutibili sulla sua piattaforma, ha anche accolto con favore le regole. “È chiaro che le piattaforme giocano un ruolo importante nella società, ed è giusto che siano trasparenti e tenute a rendere conto”, ha detto Caroline Greer, direttore delle relazioni governative e delle politiche pubbliche per TikTok a Bruxelles.
Sinead McSweeney, VP delle politiche pubbliche per Twitter EMEA, ha detto che la sua azienda ha accolto con favore la pubblicazione degli atti, dicendo che arrivano in un “momento politico critico” in Europa e nel mondo.
Google, che è stato accusato di cercare di reprimere le imprese in altri settori e di ospitare materiale discutibile su YouTube, è stato meno positivo sulla nuova legislazione.
“Siamo preoccupati che sembrano prendere di mira specificamente una manciata di aziende e rendere più difficile lo sviluppo di nuovi prodotti per sostenere le piccole imprese in Europa”, ha detto Karan Bhatia, vice presidente di Google per gli affari governativi e la politica pubblica.
“Continueremo a sostenere nuove regole che sostengono l’innovazione, aumentano la responsabilità e promuovono la ripresa economica a beneficio dei consumatori e delle imprese europee”.
Amazon, che ha contribuito alla scomparsa di alcuni negozi fisici, ha rifiutato di commentare, indicando invece un post sul blog di Xavier Garambois, vice presidente di Amazon per la vendita al dettaglio in UE, che delinea la posizione generale della società.
“Condividiamo l’ambizione della Commissione europea di rimuovere le barriere in modo che i consumatori e le imprese di tutte le dimensioni possano trarre pieno vantaggio dal mercato unico europeo”, si legge nel blog pubblicato il 3 dicembre.
“E’ nell’interesse dei consumatori europei che … la politica continui a consentire la creatività, pur garantendo le stesse regole per tutte le aziende”.