Abstract
L’obiettivo primario della ricerca esobiologica è quello di raggiungere una migliore comprensione dei processi che portano all’origine, evoluzione e distribuzione della vita sulla Terra o altrove nell’universo. In questo sforzo, sono coinvolti scienziati provenienti da un’ampia varietà di discipline, come l’astronomia, la ricerca planetaria, la chimica organica, la paleontologia e le varie sotto discipline della biologia, tra cui l’ecologia microbica e la biologia molecolare. La tecnologia spaziale gioca un ruolo importante offrendo l’opportunità di esplorare il nostro sistema solare, di raccogliere campioni extraterrestri e di utilizzare il particolare ambiente dello spazio come strumento. Le domande che sono state affrontate dalla sperimentazione esobiologica in orbita terrestre includono la rilevanza delle molecole organiche extraterrestri per l’emergere della vita sulla Terra o su qualsiasi altro pianeta, il ruolo della radiazione UV solare nei processi evolutivi relativi alla vita, e le possibilità e i limiti per la vita di essere trasportata da un corpo del nostro sistema solare ad un altro o oltre. Gli studi sulle risposte dei microrganismi all’ambiente dello spazio sono stati realizzati con l’uso di palloni, razzi e navicelle spaziali. Hanno dimostrato l’enorme potenziale letale della radiazione solare UV extraterrestre. Tuttavia, se schermate contro l’afflusso di UV solari, le spore batteriche affrontano il duro ambiente dello spazio per più di 5 anni senza alcuna perdita di vitalità. La ricerca futura, ad esempio sulla Stazione Spaziale Internazionale con l’uso della struttura SEBA (Space Exposure Biological Assembly) fornirà ulteriori indizi su queste importanti questioni esobiologiche.