Ebioniti

EBIONITI è il nome dato a una setta cristiana ebraica che fiorì durante la prima storia della chiesa cristiana. L’origine del termine, una parola ebraica che significa poveri, è oscura. Potrebbe essere stato un titolo onorifico dato a un gruppo originario di cristiani che erano ebrei che vivevano a Gerusalemme e che avevano bisogno di assistenza da parte dei cristiani in altre parti dell’Impero Romano (Rom. 15:25, 2 Cor. 9:12). Fu usato per la prima volta dal vescovo cristiano Ireneo di Lione (Gallia) alla fine del secondo secolo per designare una setta cristiana ebraica. Alcuni scrittori successivi lo usarono ironicamente per riferirsi alla povertà di comprensione dei membri della setta, che non credevano che Gesù Cristo fosse il divino Figlio di Dio. Non ci sono prove a sostegno dell’affermazione di alcuni scrittori cristiani che derivi da una persona chiamata Ebion, il presunto fondatore della setta.

L’origine, la storia e il carattere distinto degli Ebioniti sono stati oggetto di un intenso dibattito. È possibile che gli Ebioniti risalgano al primo periodo della storia cristiana, quando la maggior parte dei cristiani erano ebrei e alcuni continuavano ad osservare la legge ebraica. Se così fosse, essi sarebbero il primo esempio di un movimento cristiano all’interno del giudaismo che alla fine fu lasciato indietro quando il cristianesimo si adattò all’afflusso di convertiti gentili. Questi cristiani alla fine divennero un gruppo distinto che, insieme ad altri gruppi (ad esempio, gli gnostici), fu respinto come eretico dalla grande chiesa emergente. Essi sono talvolta identificati con i minim (eretici), menzionati nel Talmud.

Gli Ebioniti erano ebrei che accettarono Gesù di Nazareth come Messia (Cristo) pur continuando a mantenere la loro identità di ebrei. Coltivarono relazioni sia con gli ebrei che con i cristiani, anche se non furono accolti da nessuno dei due. Seguivano la legge ebraica, insistendo sulla circoncisione, osservando il sabato e celebrando le feste ebraiche (Yom Kippur, Pasqua), e osservando le leggi alimentari (ad esempio, l’astensione dal maiale) e altre usanze ebraiche. Ripudiavano l’apostolo Paolo a causa della sua denigrazione della legge ebraica. Vedevano Gesù come un profeta, un uomo eccezionale nella linea dei profeti ebrei (come descritto in Deut. 18:15), e negavano la nascita verginale. Giustificavano il loro stile di vita appellandosi all’esempio della vita di Gesù: era circonciso, osservava il sabato e celebrava le feste ebraiche, e insegnava che tutti i precetti della legge dovevano essere osservati. Celebravano la Pasqua nello stesso giorno in cui gli ebrei celebravano la Pasqua, e tenevano in grande considerazione la città di Gerusalemme.

Oltre agli Ebioniti c’erano altre sette giudaico-cristiane, come i Nazareni, i Simmachi e gli Elkesaiti, ma è difficile distinguere gli uni dagli altri, e i nomi non sono usati con coerenza. Ebionita è la designazione più comune, e potrebbe semplicemente essere stato un termine usato per caratterizzare qualsiasi forma di cristianesimo ebraico con un accento sull’osservanza della legge ebraica. Anche se i primi scritti cristiani diretti contro l’eresia a volte collegavano gli Ebioniti con altri gruppi eretici, come gli Gnostici, la particolarità degli Ebioniti risiede meno nelle loro dottrine che nel loro atteggiamento verso la legge ebraica.

Gli Ebioniti avevano un loro vangelo, ma non è possibile ricostruirne il contenuto in dettaglio. Gli scrittori antichi menzionano tre vangeli giudeo-cristiani, ma a causa della natura frammentaria delle nostre informazioni, è difficile distinguere chiaramente queste opere. Il Vangelo degli Ebioniti (una denominazione moderna) potrebbe essere stato simile al Vangelo di Matteo, ma non includeva la narrazione della nascita verginale e dell’infanzia di Gesù.

Le informazioni sugli Ebioniti sono sparse su tre secoli, dalla metà del secondo alla metà del quinto, suggerendo che la setta avesse una storia continua come gruppo distinto dal periodo più antico. Una storia continua non può essere documentata, tuttavia, ed è più probabile che la persistenza di persone chiamate con il nome di Ebioniti sia la prova che all’interno del cristianesimo, nonostante la rottura con il giudaismo e l’aspra polemica contro le pratiche ebraiche, continuavano a sorgere gruppi di cristiani che credevano che si potesse essere cristiani e osservare ancora la legge ebraica.

La maggiore forza degli Ebioniti era in Palestina e Siria, aree dove il giudaismo era fiorente. Una comunità di Ebioniti viveva a Pella, a est del fiume Giordano, e sosteneva di discendere dal gruppo originale di cristiani, che si pensa siano fuggiti da Gerusalemme al tempo della guerra con i Romani nel 70 ce. Ci fu una rinascita del cristianesimo ebraico alla fine del IV secolo, incoraggiata dal messianismo ebraico e dal tentativo dell’imperatore Giuliano di ricostruire il Tempio di Gerusalemme. Gli ebrei cominciarono a sperare nel loro ritorno a Gerusalemme e in Giudea, nella ricostruzione del Tempio e nel ripristino dei sacrifici – l’inizio di un’era messianica. Dopo questo periodo si sa poco degli Ebioniti.

Bibliografia

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Schoeps, Hans Joachim. Theologie und Geschichte des Judenchristentums. Tübingen, Germania, 1949.

Simon, Marcel. Verus Israel: Étude sur les relations entre chrétiens et juifs dans l’Empire romain, 135-425. Paris, 1964.

Strecker, Georg. “Ebioniten”. In Reallexikon für Antike und Christentum. Stoccarda, 1959.

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