Christine de Pisan (Christine de Pizan) è stata una scrittrice e storiografa medievale che ha sostenuto la parità delle donne. Le sue opere, considerate tra i primi scritti femministi, includono poesia, romanzi, biografia e autobiografia, così come commenti letterari, politici e religiosi. De Pisan divenne la prima donna in Francia, e forse in Europa, a guadagnarsi da vivere esclusivamente scrivendo.
De Pisan fu cresciuta a corte a Parigi con suo padre, Thomas de Pisan, astrologo e segretario del re Carlo V di Francia. Anche se la sua educazione non è chiara, attraverso la nomina a corte di suo padre, ha avuto accesso a una varietà di biblioteche eccezionali. Nel 1380, la de Pisan sposò Etienne du Castel, un nobile della Piccardia. Fu un marito insolito per l’epoca, in quanto sostenne i suoi sforzi educativi e di scrittura. Quando lui morì nel 1390, la de Pisan aveva solo vent’anni. Dopo aver ricevuto attenzione dai mecenati di corte per le sue poesie e ballate d’amore dedicate al marito, decise che piuttosto che risposarsi avrebbe sostenuto i suoi tre figli e la madre appena rimasta vedova attraverso la scrittura. Mentre si stava ancora affermando come scrittrice, de Pisan trascriveva e illustrava anche le opere di altri autori.
I suoi scritti, nelle loro varie forme, discutono molti argomenti femministi, tra cui la fonte dell’oppressione delle donne, la mancanza di istruzione per le donne, i diversi comportamenti della società, la lotta contro una società misogina, i diritti e le conquiste delle donne e le visioni di un mondo più equo. Il lavoro di De Pisan, anche se critico nei confronti del patriarcato imperante, fu ben accolto, poiché era anche basato sulla virtù e la moralità cristiana. I suoi scritti erano particolarmente forti nelle strategie retoriche che da allora sono state ampiamente studiate dagli studiosi.
Le sue due opere più famose sono i libri Le Dit de la Rose (Il racconto della rosa), 1402, e Le Tresor de la Cité des Dames (Il libro della città delle donne), 1405. Le Dit de la Rose era un attacco diretto al popolarissimo Romanzo della Rosa di Jean de Meun, un’opera sull’amore cortese che caratterizzava le donne come seduttrici, che la de Pisan sosteneva essere misogino, volgare, immorale e calunnioso per le donne. In seguito pubblicò Lettere sul Dibattito della Rosa come seguito del controverso dibattito.
In Le Tresor de la Cité des Dames, de Pisan ha una discussione con tre “signore”, introdotte come Ragione, Rettitudine e Giustizia, sull’oppressione delle donne e sul tema e il linguaggio misogino che gli scrittori maschi contemporanei usavano. Sotto la guida dell’autore, le donne formano la loro città, dove risiedono solo donne di virtù. Nel libro, l’autrice scrive: “Inoltre, è altrettanto applicabile alle signore, alle fanciulle e alle altre donne di avere prudenza mondana nel regolare bene la loro vita, ciascuna secondo il suo patrimonio, e di amare l’onore e le benedizioni di una buona reputazione” (Lawson, trans, The Treasure of the City of Ladies, 110).
Anche se l’opera della de Pisan fu scritta principalmente per e sulle classi superiori (la maggior parte delle donne delle classi inferiori erano analfabete), i suoi scritti furono determinanti per introdurre il concetto di uguaglianza e giustizia per le donne nella Francia medievale. De Pisan visse la maggior parte della sua vita in un relativo comfort, e nel 1418, entrò in un convento a Poissy (a nord-ovest di Parigi), dove continuò a produrre opere, tra cui il suo ultimo poema Le Ditie de Jeanne d’Arc (canzone in onore di Giovanna d’Arco), 1429.